Di Bolzonella Giovanni

Che senso ha ospitare il terzo tempo, se si giocano i due precedenti all’insegna del fallo anti-sportivo?
In questo nostro settimanale appuntamento, avrei voluto aprire l’articolo, con le solite osservazioni tecniche, le analisi degli eventi e delle formazioni che riguardano la partita di Domenica 2 Dicembre disputata tra gli Arieti del C’è l’Este Rugby, squadra che debutta in categoria dopo 25 anni di assenza, e i primi in classifica Padova 555. Al di la del risultato, avrei voluto parlare di come un veloce rimaneggiamento della mischia da parte dei coach Franchini e Veronese (in particolare di una rivoluzione radicale dei ruoli abituali degli avanti)abbia permesso alla mischia degli Arieti di restare in partita entrambi i tempi, nonostante la presenza di un unico pilone. Avrei voluto affermare, senza dubbi, come la sconfitta subita da una squadra al debutto ad opera della prima in classifica avrebbe potuto dare un grosso contributo tecnico ad ogni Ariete che ha toccato il fango del complesso sportivo del Petrarca. Invece, mio malgrado, sono costretto a parlare di tutt’altro, e con tutt’altro tono. Premetto che ciò di cui sto per parlare, non giustifica assolutamente la MERITATA SCONFITTA degli Arieti(29 a 0), anzi, tutte le sconfitte ci hanno sempre aiutato a migliorare e cerchiamo sempre di trarre insegnamento dalle nostre mancanze. Il vittimismo in casa Arieti lo boicottiamo in favore di una autocritica costruttiva. Perciò per questa volta voglio cominciare chiedendo a voi che leggete, magari ai più esperti di voi, a chi ha giocato, a chi gioca, a chi segue e a chi tifa, ma anche agli altri: mi sapreste spiegare che significato ha un terzo tempo, se i primi 2 tempi vengono giocati contro una squadra(tra l’altro di casa), che colleziona uno dietro l’altro una sfilza di falli anti-sportivi? Perché io proprio non so rispondere. Dov’è il valore di una squadra di Rugby che entra in campo con una mentalità che niente ha a che fare con il gioco? Perché a questi giocatori che hanno collezionato un cartellino dopo l’altro (e anche a chi l’ha scampato), qualcuno si è dimenticato di insegnare il rispetto per l’avversario, che è da sempre l’aspetto che contraddistingue questo sport, più di ogni sua regola? Un allenatore che impreca bestemmiando in un momento di silenzio contro i suoi giocatori, o incoraggia l’arbitro a dare una metà come carità per la squadra in svantaggio è qualcosa di cui questo sport già sufficientemente martoriato ha realmente bisogno? Francamente a Este pensiamo che quando un giocatore entra in campo, la prima cosa che deve avere in mente è che per la sua squadra, la sua famiglia, i suoi compagni, gli allenatori, i fratelli, i tifosi ma soprattutto per i più giovani deve essere d’esempio. Deve dimostrare che vincere è importante, ma che come nella vita accade, il risultato è un aspetto che per quanto importante, non è tutto. Qualcuno diceva che in ogni battaglia che la vita ci riserva, è meglio perdere sulla strada dell’onore che vincere per mezzo d’infamia. Qualcun altro diceva che il Rugby è uno sport da bestie giocato da gentiluomini. Capisco che il Padova 555 non abbia un settore giovanile, ma non abbiamo apprezzato lo spettacolo da terza categoria calcistica a cui abbiamo assistito oggi e a cui hanno assistito alcuni dei nostri più giovani ragazzi. Lungi da me fare moralismi inutili, aprire polemiche sterili o vittimismi da veline, non ho intenzione di elencare i casi singoli, i numerosi cartellini usciti, la bandierina non molto precise o l’anti-sportività dimostrata da pochi ma non isolati individui. Però quella di oggi mi è sembrata per molti tratti la brutta copia di una partita di Rugby, dentro e (anche se qualcuno pensa di non essere stato sentito) fuori dal campo. Noi degli Arieti però, in fondo vogliamo ringraziare tutti coloro che con le loro mancanze ci hanno messo, per così dire, alla prova. Ringraziamo soprattutto coloro che si sono contraddistinti nell’irriverenza e nella scorrettezza, perché così ci è stato permesso con un gioco pulito e leale di essere d’esempio ai nostri compagni, alle nostre famiglie, alla società, ai nostri supporters e ai più giovani di noi, non perdendo mai la testa e non cadendo mai in provocazioni; siamo convinti che questa fosse la miglior maniera per uscire a testa alta da una sconfitta.

BOLZONELLA GIOVANNI PER ARIETI ESTE