Ricevo e pubblico, una riflessione è lecita.
Lo scrivente Giovanni Amore, nato a Messina, il 24 febbraio 1953, e residente in Messina, Via Dublino 11 Ragusa , tesserato FIR n. 2136, nella sua qualità di Presidente del Comitato Regionale Siciliano FIR e candidato alla Presidenza FIR alle elezioni svoltesi in data 15 settembre 2012, espone quanto segue.
Lo scorso 15 settembre 2012, come sopra esposto, si sono svolte le elezioni del Presidente e del Consiglio Federale della FIR, alle quali lo scrivente ha partecipato in qualità di candidato, risultando non eletto.
Nel corso di dette elezioni, tuttavia, sono accaduti fatti che, ad avviso di chi scrive, determinano la illegittimità delle stesse, da ciò risultando l’esigenza di disporre il commissariamento della Federazione e di rinnovare la tornata elettorale.
A questo riguardo, giova preliminarmente ricordare che l’art. 50, comma secondo, dello Statuto FIR, che per utile conoscenza si allega alla presente, stabilisce che “la gestione si svolge in base al bilancio annuale preventivo approvato dal Consiglio Federale ed in conformità alle linee guida del bilancio programmatico di indirizzo approvato dall’Assemblea generale”.
Detto bilancio programmatico avrebbe dovuto, ad avviso di chi scrive, essere obbligatoriamente approvato nel corso della assemblea federale elettiva; a questo riguardo, infatti, l’art. 18, comma primo, lett. b), dello Statuto FIR stabilisce che “l’Assemblea Generale Ordinaria” provvede “all’approvazione del bilancio programmatico d’indirizzo che ciascun candidato Presidente deve presentare in sede di assemblea elettiva unitamente alla propria candidatura” (il sottolineato è dello scrivente, n.d.r.).
In altri termini, emerge con chiarezza dalle norme sopra riportate che il bilancio programmatico costituisce un documento fondamentale ed obbligatorio, sulla base del quale ciascun candidato deve presentare la propria candidatura, debitamente illustrandolo alla Assemblea, la quale, nel procedere alla elezione del nuovo Presidente, deve anche formalmente approvarlo, costituendo detto documento elemento programmatorio imprescindibile per il futuro Consiglio Federale.
Inoltre, sempre in occasione della assemblea elettiva l’organo in questione avrebbe dovuto effettuare la verifica a consuntivo dell’operato della gestione uscente, così come previsto ed imposto dall’art. 18, comma primo, lett. c), dello Statuto, il quale prevede che detta verifica vada effettuata ogni quadriennio o alla fine di ogni mandato.
Stanti queste omissioni, ne consegue la illegittimità dell’assemblea elettiva del 15 settembre 2012, che dovrà essere annullata con conseguente obbligo per codesto Ente, nella sua qualità di sovraordinato rispetto alla FIR e titolare dei relativi poteri di controllo, di disporre l’immediato commissariamento della medesima FIR e di disporre la ripetizione delle operazioni elettorali.
A questo riguardo, si osserva infatti che lo scrivente, in puntuale adempimento alla normativa richiamata, ha provveduto a presentare, unitamente alla propria candidatura (come si evince dal verbale di consegna documenti del 31 agosto 2012, prot. n. 2026), il proprio bilancio programmatico di indirizzo, che avrebbe voluto sottoporre all’Assemblea per la relativa approvazione.
Detta esposizione, peraltro, è stata formalmente impedita dal Segretario Generale Michele Signorini, il quale alla mia domanda “dovrei parlare di numeri“, rispose che non era prevista alcuna presentazione di bilancio.
Si osserva, inoltre, che il bilancio programmatico non è stato nemmeno presentato dagli altri due candidati, sigg.ri Amerino Zatta e Alfredo Gavazzi (quest’ultimo, poi, eletto Presidente), di talchè la Commissione Verifica Poteri, in sede di controllo della regolarità della candidature, avrebbe dovuto disporne l’esclusione, avendo gli stessi omesso la presentazione di un documento obbligatorio, secondo le previsioni del vigente Statuto federale.
In tal modo, peraltro, sono state commesse due irreparabili illegittimità:
– è stata consentita la partecipazione alla assemblea elettiva di due soggetti che avevano presentato una candidatura all’evidenza incompleta;
– si è preclusa all’assemblea elettiva di provvedere alla approvazione di un documento obbligatorio per la programmazione della vita federale nell’arco dell’intero quadriennio olimpico.
Trattasi, all’evidenza, di illegittimità non sanabili e che determinano irrimediabilmente l’obbligo, come richiesto in questa sede, di disporre il commissariamento della FIR e di ripetere le operazioni elettorali.
Si sottolinea che quanto dedotto è di assoluta rilevanza, trattandosi, nel caso di specie, della mancata presentazione ed approvazione di un documento fondamentale per la vita federale, da cui derivano, come detto due conseguenze, una afferente la irregolarità di due delle tre candidature proposte, l’altra relativa alla regolare prosecuzione della vita amministrativa della Federazione Italiana Rugby.
E, si osserva, di dette illegittimità può e deve occuparsi solamente il CONI, nella sua qualità di Ente sovraordinato e con funzioni di controllo della attività della FIR, non esistendo, a livello federale, alcuna norma che consenta un controllo endoprocedimentale della regolarità delle operazioni elettorali.
Infatti, l’art. 7, lett. f), dello statuto CONI attribuisce alla Giunta Nazionale il compito di proporre “al Consiglio Nazionale il commissariamento delle Federazioni sportive nazionali o delle Discipline sportive associate, in caso di accertate gravi irregolarità nella gestione o di gravi violazioni dell’ordinamento sportivo da parte degli organi direttivi ovvero in caso di constatata impossibilità di funzionamento dei medesimi o nel caso in cui non siano stati adottati, da parte delle Federazioni sportive nazionali, gli adempimenti regolamentari o il commissariamento ad acta delle articolazioni interne competenti, al fine di garantire il regolare avvio o svolgimento delle competizioni sportive nazionali”.
Quindi, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali, codesto Ente dovrà con deliberazione del Consiglio Nazionale, previa deliberazione della Giunta Nazionale, effettuata, se del caso, ogni opportuna attività istruttoria, assumere i provvedimenti richiesti, ad evitare il prosieguo di una attività gestionale che, per le ragioni sopra esposte, è del tutto irregolare.
Si soggiunge, per scrupolo, che la situazione sopra descritta non ha rilievo esclusivamente formale, ma ha conseguenze di non poco momento per la vita federale, essendo evidente che, stante la mancata presentazione ed approvazione del bilancio programmatico, l’attuale – illegittimamente nominato – Consiglio Federale sta disponendo delle risorse economiche in modo arbitrario ed in palese violazione delle norme statutarie.
Ed infatti lo scrivente deve segnalare, a questo riguardo, che la FIR ha posto e pone in essere gravi violazioni alle regole della buona gestione finanziaria, utilizzando risorse e sottoscrivendo contratti di consulenza a lungo termine, che vanno ben oltre l’ordinario limite del quadriennio olimpico; di più, in prossimità della scadenza elettiva si è assistito ad un moltiplicarsi di contratti di consulenza, destinati ad avere durata ben più lunga, di fatto imponendoli al nuovo Consiglio Federale.
Si aggiunge, per dovizia di esposizione, che la FIR, Ente normativamente dilettantistico, si è assunta, a propria totale cura e spese, la gestione di una società professionistica, denominata Zebre; detto accollo comporta l’impiego di risorse federali per lo strabiliante importo di circa € 8.000.000,00 annui, totalmente a carico del bilancio federale e conseguentemente distolte alla attività istituzionale della Federazione ed ai suoi affiliati.
Per le suesposte considerazioni, riservandosi ogni ulteriore deduzione, si chiede che codesto Ente, nella sua funzione di Ente di controllo delle Federazioni, rilevate le illegittimità sopra descritte, voglia:
1) disporre l’immediato commissariamento della Federazione Italiana Rugby, onde tutelare gli interessi delle Società ad essa affiliate;
2) disporre il rinnovo delle operazioni elettorali, nel rispetto delle regole statutarie sopra descritte.
Si rimane in attesa di pronto riscontro.
Con osservanza.
Giovanni Amore