La società annuncia il ritorno di Gianluca Guidi alla guida del team per il TOP12.
Cinquantadue anni, l’allenatore livornese aveva iniziato la sua carriera di allenatore tra i seniores proprio a Calvisano nel 2013, dopo esser stato allenatore delle Nazionali giovanili dal 2002. A Calvisano ha vinto due scudetti consecutivi. Da giocatore vanta 5 caps con la Nazionale maggiore.
Questa l’intervista rilasciata dall’allenatore livornese.
Il tuo, Gianluca è un ritorno, dopo che nella precedente esperienza hai vinto due scudetti consecutivi, di cui l’ultimo, vinto al Battaglini giocando per 60 minuti con un uomo in meno che, nell’immaginario collettivo dei supporter calvini, è il più struggente dei ricordi. Dal punto di vista dei risultati è impossibile far meglio. Cosa ti ha spinto ad accettare questa sfida?
Con Calvisano la dinamica è diversa, non sei tu che decide si o no, è Calvisano che ti sceglie e la sfida è ogni volta, ogni giorno, ogni allenamento essere all’altezza della panchina giallo nera.
Negli ultimi anni la conduzione tecnica della squadra bresciana è stata ambita da molti, ma appannaggio di pochi.
Quando a Dicembre ho informato la mia famiglia che ci poteva essere la possibilità di tornare a Calvisano sono stati tutti felicissimi perché a Calvisano (e non sono parole di circostanza) ci siamo sentiti accolti e abbiamo percepito intorno a noi calore genuino di persone per bene.
Nella vita, poi, è nesessario parlare con i fatti, io da Calvisano ho avuto tanto; è il Club che mi ha dato la possibilità di allenare una squadra di vertice anche se che ero alla mia prima esperienza con una squadra seniores, dimostrando grande fiducia nei miei confronti. Adesso, è arrivato il momento di provare a dare qualcosa in cambio. Torno più motivato che mai.
In realtà sono passati solo 5 anni dalla tua ultima esperienza a Calvisano. Eppure, qualcosa in questi pochi anni è cambiato nel massimo campionato italiano. Vuoi per esigenze di budget, vuoi per un innalzamento della qualità media dei giovani che escono dalla Francescato, il Top12 è sempre più ricco di ragazzi giovanissimi, quali opportunità offre ad un allenatore questa situazione?
Il TOP12 secondo me è un campionato estremamente esigente, un responsabile tecnico ha molte responsabilità, che magari alle zebre non avevo, gli staff sono esegui, devi organizzare, delegare, anticipare, avere visione, allineare tutti (staff e giocatori) su una idea tecnico tattica che sia più complementare alla esigenza del campionato e delle qualità dei giocatori.
Implementare questo processo, facendo giocare prevalentemente giocatori giovani che negli anni si sono palesati con questa qualità per me è un motivo di orgoglio, la passione e l’energia dei giovani è carburante di grande qualità dentro il motore di una squadra che ha ambizione e che lotta sempre per il vertice.
Come accade, ormai da molte stagioni, Calvisano al termine di ogni stagione pratica un ampio turn over. Anche quest’anno, le partenze sono state parecchie e alcune di peso. I contatti in corso per il completamento della Rosa sono a buon punto? La squadra che tu e Dean McKinnel state allestendo sarà coperta in tutti i ruoli?
La squadra che la Società sta allestendo risponderà sicuramente “presente” alle esigenze delTOP12. Con il Club e con Dean McKinnel, direttore sportivo, c’è stato pieno allineamento su nomi, strategie e dinamiche, stiamo puntato su giocatori eclettici che ci potranno consentire combinazioni tecniche differenti di formazioni e rotazioni settimanali.