E’ carico e determinato il nuovo presidente del Rugby Città di Frascati Antonio Colleluori. In questi giorni l’attività sua e dei suoi collaboratori è frenetica e punta a formare al più presto una struttura societaria importante per la palla ovale frascatana.
«Chi e cosa mi hanno coinvolto nel progetto? Innanzitutto – spiega il massimo dirigente – la richiesta di Emanuela Musetti (ex presidentessa e ora amministratore delegato del club, ndr) e poi la conoscenza di diversi genitori di atleti di questo club. Ho sentito spesso parlare del rugby a Frascati e delle sue problematiche: l’anno scorso Emanuela e i suoi collaboratori hanno fatto il grande passo di riunificare l’attività (precedentemente “divisa” tra due enti societari, ndr), ma ora serve uno sforzo in più e io mi sono messo a disposizione per dare una mano al movimento».
La ricetta di Colleluori, già presentata nella recente conferenza stampa tenutasi presso il Comune di Frascati, è chiara. «Se vogliamo dare un futuro e una continuità alla nostra società – sostiene il presidente – occorrono investimenti e una struttura all’altezza. L’impegno di 8-10 milioni di euro per rifare completamente il “look” del nostro stadio è la chiara dimostrazione dell’importanza che diamo a questo aspetto. E tra l’altro questo progetto è stato apprezzato e sottolineato già in altre sedi».
Anche sul progetto sportivo le idee di Colleluori sono inequivocabili. «Le idee imprenditoriali non possono essere separate da quelle sportive – dice il presidente -: abbiamo ambizioni importanti per la nostra prima squadra e soprattutto vogliamo continuare a lavorare sui giovani come ha fatto la società di Emanuela Musetti finora. Vogliamo “fidelizzare” i nostri atleti per creare grandi motivazioni, anche per questo vogliamo rifare completamente la club house: l’aspetto della struttura e quello sportivo, lo ripeto, viaggiano sullo stesso binario».
Colleluori è alla prima esperienza nella conduzione di una società sportiva, ma non è spaventato. «Perché ho scelto il rugby? Al di là dei motivi citati in precedenza, credo che sia lo sport che maggiormente rispecchia i miei contenuti etici. Speriamo di poter fare un buon lavoro».