Il Consiglio Federale di FIR ha assunto nel corso della sua recente riunione del 12 giugno la determinazione di integrare, alla prima occasione utile, le proprie normative, assumendo una posizione istituzionalmente definita ed avversa  in rapporto ad ogni forma di discriminazione, anche rispetto agli orientamenti di sessuali.

La determinazione dell’organo di governo del rugby italiano giunge nel corso del Pride Month, sviluppandosi in coerenza con i principi di inclusione e diffusione dei valori istituzionali su cui l’attività rugbistica nazionale si fonda: la modifica normativa trova già applicazione concreta nell’operato di FIR e delle numerose agenzie e associazioni non governative con cui la Federazione collabora, al fine di garantire la piena salvaguardia dei diritti dei praticanti e, più in generale, dell’intera società.

La discriminazione rispetto agli orientamenti sessuali è, ancor oggi, un problema della nostra società, come del resto la disparità di genere. La FIR, entro le sue prerogative, vuole recitare un ruolo di rilievo nella vita sociale italiana, offrendo un contributo concreto. Ecco perchè, con il Consiglio Federale, abbiamo deciso di modificare le normative, rafforzando il nostro impegno anche contro questa forma di discriminazione, in precedenza non specificata.
Un’azione tangibile, che non solo ci allinea pienamente al CONI per quanto riguarda il rifiuto di ogni forma di discriminazione, ma certifica la piena volontà di questa governance di contribuire, in qualità di istituzione sportiva e di movimento, alla vita ed al progresso della società civile” 
ha detto il Presidente della FIR, Marzio Innocenti.