RENDE – Il “gioco”, momento fondamentale nel percorso di crescita di qualunque
bambino, è divenuto in queste delicate settimane di progressivo ritorno alla quotidianità
il protagonista della ripresa dell’attività sportiva sul territorio nazionale attraverso gli
EduCamp CONI, centri sportivi estivi rivolti ai ragazzi dai 6 ai 14 anni il cui fine è quello
di ampliare il bagaglio motorio degli iscritti, spronandoli all’adozione di stili di vita corretti.
Il progetto, sviluppato da Sport e Salute in partnership con Kinder Joy of Moving, è stato
rilanciato dalla Federazione Italiana Rugby e positivamente accolto dalle Società
Calabresi: nella nostra regione Rugby Rende e Rugby Cosenza 2007 hanno
prontamente risposto all’appello, avviando già a fine giugno il proprio campo estivo
(unico EduCamp in provincia di Cosenza), forti della convinzione che un sinergico gioco
di squadra sia il trampolino di lancio della rinascita. Partendo da questo assunto, il punto
di forza della partecipata iniziativa risulta essere proprio l’interdisciplinarietà; al Rugby,
intesa come disciplina base poiché promotrice, si affiancano infatti badminton, pallavolo,
calcio, tennis, attività ludico-didattiche all’aria aperta, laboratori creativi, in un percorso
multidisciplinare, reso coerente con le Linee Guida Nazionali e le prescrizioni che
riguardano la tutela della salute e il contenimento del contagio, che risponde
perfettamente al claim “dal Gioco ai Giochi” con il quale è stata lanciata l’iniziativa.
La vivace collaborazione fra i vari Organismi Sportivi locali – FIR Calabria e FIBa in primis
-, gli Enti di Promozione Sportiva e le ASD/SSD ha trasformato l’opportunità in
concretezza, offrendo ai moltissimi ragazzi accorsi sul Campo “Mazzuca” di Rende, sede
dell’evento, la possibilità di sperimentare metodologie e strategie di formazione
innovative, interfacciarsi con diverse discipline e ricostruire il rapporto con l’Altro,
divenuto a causa dell’incedere della pandemia un concetto assai labile e relegato al
mondo digitale. Salvatore Pezzano, Delegato FIR Calabria, traccia con l’occasione un
primo bilancio post COVID-19 lasciando trasparire un sincero entusiasmo misto a
commozione: «a distanza di quattro mesi, poter rivedere finalmente il prato calcato da
tanti giovani divertiti e spensierati è un’emozione fortissima, che ripaga dei molti sacrifici
operati durante il lockdown e dà la giusta carica di energia per affrontare il prossimo
futuro» dichiara «c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare sperimentando diverse
attività e discipline sportive, non soltanto per gli atleti, piccoli o grandi che siano, ma
anche per gli addetti ai lavori e sono certo questa esperienza possa gettare le basi per
l’allestimento di progetti più grandi e ambiziosi.»