Dopo un anno presso gli Harlequins, diversi anni nel Mogliano Rugby e un’esperienza con
Benetton Rugby, Filippo Nason ha scelto Verona come sua nuova avventura lavorativa.
Un duplice ruolo per il veneto che sarà Preparatore Fisico del First XV Verona Rugby e
Responsabile della Preparazione Fisico della Verona Rugby Academy.


Cosa ti ha spinto a scegliere Verona?
“Ho scelto Verona e la sua Academy in quanto desideravo lavorare in un contesto di questo tipo,
avere tempo con i giovani e avere la possibilità di organizzare un’Equipe con cui preparare e
seguire delle programmazioni con i ragazzi.”


Come pensi sarà questa nuova stagione?
“Sarà un anno complicato sotto vari punti di vista, prima di tutto il problema dell’interruzione delle
attività per l’emergenza sanitaria porta con sé la presenza di ragazzi che, per svariati motivi, non si sono potuti allenare con la stessa intensità e dunque, le richieste che dovremo fare devono tener conto delle differenti capacità fisiche di ogni singolo atleta. Dobbiamo prestare attenzione alle piccole cose.”

Hai già cominciato a lavorare con la Verona Rugby Academy, quali sono le tue prime impressioni?
“L’Academy è un bellissimo progetto che dà la possibilità di costruire dei veri atleti; avendo a
disposizione tanto tempo ci si può porre anche degli obiettivi più alti che tipicamente, a mio avviso, in Italia non riusciamo a raggiungere se non con i pochi selezionati nelle accademie federali. I ragazzi che già frequentavano l’Academy sono stati fortunati di poter carburare ed accendere i motori con gli allenamenti di questa estate. Ammetto anche che i primi test, pensati per ridurre il numero di infortuni, mostrano che i ragazzi non sono condizionati a sufficienza e ci sarà da rimboccarsi le maniche. Sono ottimista però, gli atleti sono molto propositivi e curiosi e questo mi fa sperare che ci siano ampi margini di miglioramento durante la stagione.”

E per quanto riguarda il First XV?
“Con la Prima Squadra sarà una sfida sotto tanti punti di vista: non abbiamo ancora certezze
temporali dalla F.I.R. e lavorerò con atleti non professionisti alcuni dei quali potrebbero arrivare al
campo dopo 8 ore di lavoro e ciò non può non essere preso in considerazione.
La mia figura dovrà tener conto di tutto e rispondere a tutte queste problematiche prendendo in
considerazione le richieste degli atleti e le incertezze sulla data d’inizio del campionato.”

Cosa vorresti importare in Italia e a Verona dalla tua esperienza in Inghilterra?
“All’estero lo sport si vive in maniera diversa, integrato nel sistema scolastico ed incentivato tanto
che ogni ragazzo è invitato a svolgere uno sport individuale e uno di squadra. È questa la più
grande differenza.
Vorrei portare una visione diversa di cosa sono gli atleti; spesso in Italia manca il tempo per la
preparazione fisica, cosa che invece qui abbiamo fortunatamente. Potremo gestirli in maniera
individuale, capendo le loro necessità come avviene all’estero e tentare di preparare e portare più
ragazzi possibili in Prima Squadra.”

Qual è il tuo obiettivo personale come Preparatore?
“Vorrei rodare il mio sistema sperando che venga applicato a lungo spettro su tutta la società
Verona Rugby. Vorrei lasciare un lascito nella speranza che la mia visione sia sposata da tutto lo
staff cercando di collaborare al meglio con tutte le figure dell’Equipe.”