Che ci fosse voglia di rivalsa fra le fila dell’Under 16, dopo la sconfitta di domenica scorsa, si sentiva “nell’aria” .
Scesi in campo agguerriti ed “armati fino ai denti”, hanno sin dal primo momento attaccato e attaccato, cercando di non dare all’avversario il tempo di riprendersi e di organizzarsi.
È stata una bella partita, con momenti di tensione, forse più fuori campo che in campo, specie quando l’arbitro ha concesso, a pochi minuti della fine, una meta “discutibile” al Messina.
È stata la domenica “dei balletti in campo” (anche la Under 20 li ha fatti, ma di diversa natura), sembrava proprio che i ragazzi scherzassero fra di loro: passaggi perfetti, avanzamenti e …. realizzazione perse per un soffio. Ad inizio partita ci sono stati parecchi di questi momenti “ludici”, momenti che sarebbero potuti costare cari nel complesso. Ma quando l’avversario, con un intercetto, che lo ha portato a pochi metri della meta, “ha rotto l’incantesimo”, i ragazzi hanno realizzato che era il momento di concretizzare.
Vincendo due touche di seguito, il Padua conquista terreno, portando il gioco sulla metà campo avversaria, facendo volare la palla da una parte all’altra del campo, mettendo, al dodicesimo, Ernesto Vindigni, nella possibilità di realizzare (non trasformata). Ma il Messina è venuto per vincere, e lo dimostra con una reazione che porta il risultato sul 5 a 7. Il resto del primo tempo va avanti senza episodi rilevanti.
All’inizio del secondo tempo esce Marco Biazzo per Giulio Avveduto e il Padua va all’attacco realizzando la seconda meta per mano di Albert Di Grandi (non trasformata). Al ventesimo esce Clyde Argintieri ed entra Giorgio Lentini. Subito dopo l’arbitro manda tra i pali avversari per dieci minuti Matteo Accetta, avendolo visto mettere le mani in ruck.
Il Padua è in quattordici, il Messina sente il momento favorevole e va all’attacco. Terzo cambio fra le fila del Padua esce Carlo Firrito, stanco per aver dato proprio il massimo, ed entra Ciccio Lo Presti.
Il Messina attacca e realizza la contestata meta che porta il risultato sul 10 a 12.
La palla è stata schiacciata dopo che il giocatore ha toccato la bandierina della touche al limite del campo ma a nulla valgono le proteste. L’arbitro spiegherà, nel dopo partita, che nuove regole fanno sì che questa azione sia considerata regolamentare.
Gli unici che non si lasciano sgomentare dall’accaduto sono i giocatori in campo.
Con tenacia e caparbietà continuano a giocare, incitati dal pubblico. Ed è la mischia che spinge, avanza e travolge gli avversari, ed è un uomo di mischia, Giovannino Tribastone, dopo una concitata azione, a segna la meta vincente (non trasformata). Siamo oltre il tempo regolamentare e l’arbitro concede minuti di recupero che rischiano di riaccendere gli animi: fischia al Padua un fallo inesistente, il Messina parte all’attacco ma viene fermato.
Arriva il fischio finale e il Padua festeggia la vittoria più che meritata.
Man of the match anche questa volta sono due: Giulio Avveduto, che per essere al suo primo anno di gioco, ha dimostrato di avere belle capacità, e Daniele Occhipinti “un veterano di mischia”, “un silente”, che non si è fermato un momento, giocando bene e incitando i compagni.
La vittoria dell’Under 20 è stata invece la vittoria di mister Enzo Novello, in quanto ha pienamente fatto passare ai suoi ragazzi il concetto rugby = gioco di squadra.
Ha vinto la squadra che ha giocato per la squadra. C’è stato spazio per tutti, lo dimostrano le mete arrivate da uomini dei diversi ruoli (mischia, tre quarti, ali, etc.), ma alla meta ci si arriva solo se si costruisce insieme.
I “balletti” sono quelli a cui abbiamo assistito quando, anche nell’aria di meta i ragazzi si sostenevano e, pur essendo in grado di realizzare, passavano la palla al compagno che lo aveva “accompagnato” sino alla fine (uno per tutti: la meta di coppia Cristian Iacono – Marco Muccio).
Non c’è stata storia, la partita ha visto in campo solo i colori del Padua, solo il gioco del Padua.
Il punteggio finale di 48 a 5 ci dice che questa squadra ha lavorato tanto (che Enzo Novello ha lavorato e dato tanto), non solo sul gioco in se stesso, nella tattica e nella tecnica, ma anche, e soprattutto su se stessi come componenti di un “insieme”.
Marco Cavalieri, Marco Muccio, Giuseppe Modica, Cristian Iacono, Giorgio Criscione, Vittorio Novello hanno realizzato le mete, ma al loro fianco ci sono stati gli altri: Giulio Battaglia, Giovanni Campo, Ruben La Rocca, Salvatore Limpido, Giovanni Mustile, Giovanni Licitra, Davide Bennardo, Paride Vona, Marco Ottaviano e Alessio Distefano, i compagni di squadra, quelli che ti incitano, ti sostengono, ti aiutano a rialzarti dopo una caduta, quelli ti fanno sentire che fai parte di una SQUADRA.
Man of the match Marco Muccio, che sembrava essersi moltiplicato: è stato sempre là dov’era la palla, e Giovanni Licitra che ha spinto e placcato senza fermarsi mai.