Staff tecnico incessantemente al lavoro nella DLF Nisa Rugby; la piena ripresa dei campionati seniores, maschile e femminile, del settore giovanile e del mini-rugby ha intensificato al massimo l’attività dei tecnici
Il ruolo di preparatore atletico è stato affidato ad Evelyn Manganar, sancataldese di 36 anni, tecnico FIR e dottoressa in scienze e tecniche delle attività motorie Preventive e Adattate. Dopo l’ingresso nella società nissena della palla ovale, ha iniziato con i più piccoli facendosi immediatamente apprezzare per passione e competenza. In breve tempo si è, con merito, ritagliata un ruolo più incisivo.
Svolge un lavoro capillare e professionale, a cadenza quotidiana; abbiamo voluto “sviscerare” la sua attività, partendo dall’inizio della sua avventura nel rugby.
Quale è stato il tuo primo pensiero nel preparare il “primo” allenamento? “Quel giorno avevo davanti libri e pc, ho detto “bene, finalmente posso cominciare!”. Non vedevo l’ora di preparare la mia prima seduta di allenamento e concretizzarla poi in campo con determinazione ed entusiasmo. Una volta scesa al Tomaselli, tra l’altro di sera e quindi con un’atmosfera diversa da quella del mini rugby, ho pensato che questo è uno dei miei lavori che tanto ho desiderato fare”.
Cosa cambi, considerando che sei un preparatore atletico donna che lavora con uomini? “Credo che cambierei il modo di pensare, la mentalità. A me ha sempre spinto il motivo per cui volevo intraprendere questa strada. Il piacere di fare le cose, fare ciò che è di importante per me, qualcosa per cui io possa “nutrirmi” veramente e con tutta franchezza non credo ci sia distinzione di sesso, perché le competenze non sono solo maschili ed io ne sono la prova concreta”.
Il rugby è uno sport faticoso, il tuo programma di lavoro su cosa si basa? “Nel periodo preparatorio alleno i giocatori e le giocatrici a lavorare in maniera funzionale, cioè finalizzato a uno scopo. Il mio allenamento funzionale, coadiuva l’allenamento della velocità, della forza e della potenza, fondamentali nel rugby, portando quindi i giocatori ad avere un buon livello di prestazione sportiva nel periodo che più ci interessa, quello competitivo”.
Come reputi fino ad adesso il tuo lavoro? “C’è stato un passaggio di testimone, ringrazio chi mi ha preceduto. Vedo i miei giocatori entusiasti del lavoro che faccio, i protocolli di allenamento rispecchiano le esigenze di tutti e sono contenta di questo. Per cui spero e credo di fare un buon lavoro, il feedback è positivo ma mai fermarsi, al primo posto le necessità del giocatore”.
Cosa trai da questa tua prima parte di stagione? “Mi arricchisco di esperienza ogni volta che scendo in campo per non parlare di quando vengono disputate le partite. La prima, vinta tra l’altro in casa, ha reso tutti noi più carichi che mai e siamo pronti ad andare avanti con grinta ed energia positiva, non solo con il mio di lavoro in quanto preparatore atletico ma con il lavoro di tutti quanti, affiancando l’allenatore Andrea Lo Celso, tecnico prima squadra e Fabrizio Blandi, tecnico squadra femminile”.
Obiettivo stagionale? “Per quanto mi riguarda l’obiettivo stagionale è correlato all’obiettivo di prestazione. I miei programmi di allenamento devono innanzitutto migliorare la prestazione atletica e ridurre l’incidenza degli infortuni in partita. Se l’obiettivo viene raggiunto, posso dire di aver fatto meta!”.Cosa è oggi per te la DLF Nissa Rugby? “Oggi la Nissa Rugby è diventata la mia seconda famiglia senza la quale non potrei farne a meno”.