La sesta giornata di Super Rugby non ha riservato particolari colpi di scena, tranne per l’ultimo match di giornata che ha visto i Jaguares sorprendere i Lions. In tutte e sei le partite disputate nel weekend, le difese hanno lasciato un po’ a desiderare e di conseguenza i punteggi sono tutti “abbondanti”. Partendo dall’inizio, i Crusaders hanno abbattuto i Bulls realizzando 5 mete contro le 2 sudafricane e chiudendo l’incontro sul 33 – 14. I Bulls hanno provato ad usare lo stesso piano tattico adottato la scorsa settimana contro i Chiefs non ottenendo però gli stessi risultati. I neozelandesi hanno difeso ogni tentativo di rolling maul dei Bulls grazie ad una difesa asfissiante; dal lato opposto del campo sono poi stati cinici nel realizzare mete ad ogni occasione soprattutto grazie alle grandi qualitá del centro Goodhue (in meta per ben 2 volte). I Crusaders, a loro agio nella pioggia torrenziale di Christchurch, hanno disposto a loro piacimento dei Bulls chiudendo la partita con un importante punto di bonus che serviva come il pane per ripartire dopo 2 sconfitte consecutive. Sul fronte australiano sono ancora le mete protagoniste in quel di Melbourne. I locali Rebels hanno fatto passare una gran brutta serata agli Sharks affondandoli 46 – 14. Gran protagonista del match è stato il tallonatore Anaru Rangi, autore di una prestazione a tutto tondo condita da 2 mete. Gli Sharks non sono apparsi mai in partita e sono stati dominati dalla mischia australiana che grazie ad una solida rimessa laterale ha fornito grandi piattaforme di attacco per la cavalleria leggera. I trequarti, guidati da uno straordinario Billy Meaks, hanno imbastito giocate perfette che hanno esaltato le qualitá di Maddocks, in stato di grazia, e di Koroibete (per la prima volta titolare in stagione). I Rebels tornano quindi subito alla vittoria dopo la pesante sconfitta subita a Sydney domenica scorsa: i 5 punti sono importantissimi in vista dello scontro con gli Hurricanes in quello che sarà uno dei big match del prossimo round. Dopo aver fatto tremare i Lions in Sud Africa, i Sunwolves non si sono nemmeno lontanamente avvicinati ai livelli di gioco espresso lo scorso weekend, dando via libera a dei gagliardi Chiefs. Il punteggio finale recita 10 – 61 in favore degli ospiti che hanno disposto a loro piacere dei giapponesi. McKenzie, tornato a vestire la maglia numero 10, ha guidato i suoi alla vittoria con una prestazione molto convincente sotto il punto di vista della gestione del gioco (realizzando inoltre 2 mete). Ovviamente serviranno avversari piú convincenti per la prova del nove, ma il folletto dei Chiefs è sicuramente sulla strada giusta per diventare un 10 di caratura internazionale. A brillare è stato anche Tyler Ardron, canadese all’esordio dal primo minuto, che ha fornito una prova a tutto tondo coronata da una bella meta; di ritorno da un lungo infortunio ha convinto pure l’ala Toni Pulu, mentre il compagno di reparto Aloimalo ha continuato a mettersi in mostra realizzando 2 mete. Tra i giapponesi rimane poco da salvare se non la prestazione del Tongan Godzilla Hosea Saumaki: la gigante ala tongana è in procinto di qualificarsi per rappresentare la nazionale giapponese e siamo sicuri che i Brave Blossoms acquisiranno un ottimo giocatore. Il match clou del week end era sicuramente il derby neozelandese tra Hurricanes ed Highlanders che puntualmente non hanno deluso le attese. Dopo essersi risposto colpo su colpo ed essere arrivati al 42esimo in parità sul 12 – 12, gli Hurricanes hanno preso il definitivo controllo del match grazie ad un piazzato di Jordie Barrett e alle mete di Lam (doppietta per lui). A sigillare il tutto ci ha pensato l’incredibile meta di Vince Aso che ha chiuso la contesa sul 29 – 12. Per gli Highlanders è la prima sconfitta stagionale, mentre gli Hurricanes estendono la striscia vincete a tre partite. Tra i padroni di casa a brillare è stato nuovamente Ben Lam, ala dagli incredibili mezzi fisici che finalmente sta trovando continuità marcando mete a ripetizione. Il numero 8 ex Highlanders Gareth Evans è un altro giocatore che sta garantendo minuti di qualità, alzando sempre di piú la mano per una chiamata con gli All Blacks. Gli Highlanders sono colpevoli di non aver giocato il secondo tempo allo stesso livello del primo, lasciando via libera agli Hurricanes. Gli Stormers hanno dovuto sudare ben piú del previsto per avere la meglio dei Reds sul terreno amico del Newlands. Dopo essersi trovati in vantaggio per 18 – 0, gli Stormers hanno spento la luce e hanno permesso ai Reds di tornare in partita realizzando 2 mete a cavallo della pausa. Prima Timu (ottima partita quella dell’ex Brisbane Broncos) e poi Mafi hanno riportato gli australiani a contatto sul 18 -14 ma proprio nel momento di massima spinta dei Reds gli Stormers hanno alzato un muro davanti alla propria linea di meta non permettendo agli ospiti di marcare nuovamente. A migliorare le cose ci ha pensato Rhule marcando la meta del 25 -14 servito da un perfetto calcetto di Barry. A riportare a tiro i Reds è stato l’ala Daegunu, realizzando la meta del 25 -19 con una incredibile corsa a tutto campo; con pochi secondi rimasti sul cronometro i Reds sono riusciti a riportarsi nella metá campo offensiva senza però trovare il colpo del sorpasso. Thorn sará sicuramente soddisfatto di una prestazione di carattere su un campo difficile che però non aggiunge piú di 1 solo punto di bonus in classifica. Gli Stormers hanno messo in mostra un sontuoso Willemse, apertura talentuosissima capace di orchestrare al meglio i suoi nonostante la giovanissima età. A causare l’upset di giornata sono stati i Jaguares capaci di battere i Lions a Buenos Aires. Gli argentini sono stati sempre in controllo della partita grazie ad una gestione tattica molto accurata di Sanchez, coadiuvato dal mediano Bertranou e dal sempre ottimo Matera. Boffelli ha apportato il suo solito contributo con 2 mete, imitato dal numero 8 Ortega Desio. Sempre positiva la prova di Delguy, ala sgusciante che molto ricorda il connazionale Cordero. Gli argentini sono parzialmente riusciti a limitare i propri falli non concedendo turnover in abbondanza come al solito. I Lions non sono mai riusciti a comandare il gioco realizzando mete piú per abilità individuali che per meriti collettivi. Il turnover adottato da coach de Bruyn ha abbassato il livello della squadra, costringendo il tecnico a far entrare in tutta fretta il tallonatore Marx ad inizio secondo tempo, poi autore di 2 inutili mete. Ledesma ottiene finalmente una vittoria convincente che risolleva e non poco lo spirito dei Jaguares.
 
Andrea Teodorini – Tutti i diritti riservati