Torna dopo un po’ di pausa la nostra rubrica “Diario di viaggio” che si occupa delle ragazze italiane che giocano e vivono in giro per il mondo. Oggi Maddalena Rossi ci porta nella “terra dei canguri” per raccontarci la sua esperienza con il rugby femminile in Australia, non senza qualche sorpresa.
Ciao a tutti, tanto per cominciare mi presento, sono Maddalena Rossi. Grazie a Ladies Rugby Club per avermi dato la possibilità di raccontarvi un po’ della mia storia. Ho giocato per tanti anni in Italia prima con con il Rugby Forlì in Coppa Italia e poi con le Mustang Rugby Pesaro nel campionato di Serie A, prima di trasferirmi qui a Sydney con mio marito per lavoro e per scelte di vita.
Qui le cose mi stanno andando molto bene, non posso proprio lamentarmi, tuttavia se devo dire quale è stata la nota più dolente della mia esperienza qua finora (anche se ormai acqua passata dire) è proprio quella con la squadra di rugby.
Sono arrivata qui con tanta voglia di giocare ed ho subito cercato una squadra, ma pur essendo in Australia (che uno immagina terra di rugby e rugbisti/e) trovare una squadra che giocasse rugby a XV non è stato semplicissimo. Alla fine sono riuscita ad accasarmi al “Rockdale Women’s Rugby”. Purtroppo ormai non gioco più da mesi perchè, mi sono infortunata ed in effetti ho il crociato rotto. Sono in attesa di fare l’operazione, ma questo succede nel rugby quindi l’avevo messo in conto. Tuttavia la mia ex “squadra” si è comportata in modo “indegno” con me, considerato che ero nuova qua ed ancora inesperta di come funzionano le cose, diciamo. Insomma per farla corta subito dopo l’infortunio mi hanno abbandonata a me stessa, come se in effetti non facessi nemmeno parte della squadra. Se ci metti anche il fatto che già agli allenamenti la presenza e la qualità del lavoro non erano per niente soddisfacenti, penso, anzi ne sono convinta, di essere stata davvero un po’ sfigata a trovare quella squadra lì. Sono convinta e lo voglio sperare davvero, che la mia esperienza non possa essere rappresentativa.
Per quanto riguarda Sydney il campionato di rugby a XV (almeno quello di quest’anno) è composto da 6 squadre. Normalmente inizia verso aprile e finisce ad ottobre, poi nell’intervallo qui si gioca molto a 7 tanto è vero che credo che organizzino un vero e proprio campionato di rugby 7s, ma ovviamente io non ho avuto nessuna esperienza in quell’ambito perchè mi hanno azzoppatta molto prima!
Le 6 squadre del campionato si incontrano ben tre volte volte durante in campionato, che infatti è piuttosto intenso, praticamente si gioca tutte le settimane. Solitamente qua si gioca il sabato.
Il livello delle squadre è molto diverso e poco equilibrato (più che in Italia con Treviso e Mira). La squadra più forte del campionato di Sydney è quella dell’università qui a Sydney (che è poi la squadra contro cui mi son fatta male), che da sempre diversi punti alle altre.
Oltre al campionato provinciale esiste il campionato per “Rep” (Representative), in cui vengono reclutate le giocatrici migliori e giocano lo “Australian Interstate Championship” che comprende rappresentative di tutte le province dell’Australia.
Come dicevo c’è molta differenza fra il livello della squadra più forte e quella più scarsa, questo è dovuto in gran parte all’organizzazione delle squadre stesse. Spesso quando si parla di squadre femminili qui si parla di “social club” e queste realtà sono un po’ “campate per aria” nel senso che la cura verso le atlete ed il tipo di allenamento che viene fatto sono piuttosto semplici e non molto seri. Mi è capitato di fare delle partite senza aver fatto un allenamento decente. Poi ad esempio prima di iniziare la partita tutte le giocatrici fumano moltissimo e fanno poco o niente riscaldamento insomma è un po’ strano se confrontato a quello a cui ero abituata io. Ovviamente come ti dicevo questa era la mia squadra piuttosto “sfigata”, altre sono sicuramente più rigorose e poi più si sale di livello e più la cura per l’atleta aumenta.
Questo è quello che ho potuto vivere del rugby femminile in Australia. Purtroppo non ho molto di più da raccontare perchè visto il modo in cui ho chiuso i rapporti con questa “squadra”, poi non ho più seguito il campionato. Ho avuto un po’ il rigetto.
Ciò non toglie che quando vedo il rugby alla TV o allo stadio soffro molto perchè vorrei veramente ricominciare a giocare, ma in realtà non so se questo avverrà.
Ecco forse ho annoiato abbastanza i vostri lettori, in effetti mi sembra non molto “exciting” come racconto, ma spero che possa essere utile
a chi magari deciderà di seguire le mie orme e fare un salto qui nella terra dei canguri.
Un saluto a tutte le giocatrici italiane e soprattutto alle mie ex-compagne, che mi sono mancate e mi mancano dentro e fuori il campo da rugby. Ciao a tutti!
Maddalena Rossi
Grazie mille Maddalena, non possiamo dire di non essere stupiti (un po’) dal tuo racconto, ma siamo sicuri che in qualche modo tornerai sul campo, sai come si dice no? Rugbista per un giorno, rugbista per la vita! Un grande in bocca al lupo e speriamo di risentirti presto!