Dopo aver visitato la Stadio di Monigo ed aver superato il Benetton Rugby 19 a 12 nella prima amichevole stagionale, le Zebre hanno fatto rientro a Parma, città sede della franchigia federale. Lunedì scorso la rosa allargata allenata da coach Bradley si è ritrovata alla Cittadella del Rugby, dando avvio alla settimana di allenamenti in vista del test match di ritorno contro i trevigiani, in programma questa sera alle 20:15 allo Stadio Lanfranchi.
Protagonista dei primi 40’ della gara di andata – la quinta nella storia dei confronti amichevoli tra Zebre e Benetton Rugby – è stato Danilo Fischetti, pilone sinistro classe 1998, arrivato a Parma lo scorso giugno dopo la vittoria del titolo di campione d’Italia (oltre che di “Miglior giocatore” del Peroni Top 12) col Rugby Calvisano.
Già permit player dei multicolor nel corso della stagione passata, il giovane numero 1 è cresciuto nell’Unione Rugby Capitolina, approdando successivamente nelle file dell’Accademia Nazionale “Ivan Francescato”, la selezione di atleti Under 19/20 iscritta al campionato nazionale di Serie A. L’esordio nel Top 12 – la massima competizione italiana – avverrà invece nel 2017/2018 con la maglia del club giallonero.
Distintosi nel gruppo degli Azzurrini che ha ben figurato al Mondiale di categoria nel 2017 e nel 2018, Fischetti ha preso parte anche a due Sei Nazioni Under 20 ed è stato persino convocato da Conor O’Shea nel test match dello scorso novembre giocato da Parisse e compagni contro l’Irlanda a Chicago, senza però bagnare il suo esordio con la maglia della Nazionale maggiore.
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Sei stato eletto Mvp della passata edizione di Top12, il massimo campionato italiano. Te lo aspettavi?“Assolutamente no, ci speravo ma non me lo aspettavo! Il fatto di aver vinto il campionato col Calvisano e il titolo di “miglior giocatore” del torneo mi ha dato la possibilità di venire alle Zebre, cosa che sicuramente per me è una grande soddisfazione e un grande stimolo”.
Specie perché il tuo è un ruolo in cui è ancor più difficile mettersi in mostra. Ci racconti l’arte del pilone? “Il pilone è colui che fa un po’ il gioco sporco, porta avanti i palloni brutti e le palle lente. Oggigiorno il ruolo si sta però rivoluzionando e stanno uscendo fuori piloni abbastanza mobili nel gioco ma anche solidi in mischia”.
E’ un ruolo fisico ma che sta anche diventando sempre più tecnico. Tu come lo interpreti? “Io cerco di essere il più mobile possibile, per ciò che riesco a fare. Mi piace molto giocare col pallone in mano e placcare”.
Sei stato già permit player delle Zebre nel corso della stagione passata, durante la quale hai disputato cinque partite ufficiali con la maglia multicolor. Venerdì scorso a Treviso l’hai indossata per la prima da giocatore a tutti gli effetti delle Zebre. Che emozioni hai provato prima di scendere in campo e durante la gara?“L’emozione era grande, è qualcosa che adesso non ti so descrivere perché lì al momento c’erano tremila cose insieme: l’ansia, la voglia di giocare bene, di fare”.
Eri in campo titolare nei primi 40’. Che avversario hai trovato in mischia e nel gioco aperto? “In mischia ci aspettavamo una partita dura e così è stata, anche se noi abbiamo risposto benissimo in campo prendendo solamente un calcio contro che si poteva evitare ma su cui stiamo lavorando. Anche sul gioco ci aspettavamo degli impatti intensi che infatti non sono mancati”.
Come valuti la tua prova e dove pensi che ci sia margine di miglioramento per te stesso e per la squadra?“Sicuramente margine di miglioramento c’è sempre in tutto, perché migliorarsi è sempre possibile e nessuno è mai perfetto. In mischia magari qualche posizione: ho subito un ingaggio venerdì scorso però ho recuperato abbastanza bene.. Ci lavorerò”.
La sensazione da fuori era quella di vedere un gruppo molto affiatato, concentrato prima di scendere in campo e alle stelle dopo la vittoria. Che ambiente hai trovato a Parma? “Un ambiente che ha voglia di riscattarsi e di vincere. Con questo nuovo gruppo quest’anno ci toglieremmo tante belle soddisfazioni, perché siamo molto affiati e tutto lo staff tecnico ci dà la possibilità di esprimerci al meglio”.
Questo venerdì al Lanfranchi Zebre e Benetton si affronteranno nella gara amichevole di ritorno. Che partita sarà? “Sarà una partita dura, intensa, con ritmi di gioco molto più alti. Venerdì scorso abbiamo giocato su dei buoni ritmi che però non sono ancora di altissimo livello. Secondo me il Benetton cercherà di metterci in difficoltà su questo aspetto, ma noi saremo preparati e faremo un bel match”.
Sei il più giovane giocatore in squadra assieme a Biondelli. Come ti fa sentire questa cosa? “Sicuramente la sensazione è un po’ quella di essere il “novellino”, il più piccolo. Ovviamente hai delle responsabilità perché devi dimostrare ogni giorno di poter star qui e di essere a tutti gli effetti un buon giocatore”.
Ti contendi la maglia numero 1 con Buonfiglio e Rimpelli, come te a caccia del primo cap in Azzurro. Che rapporto vi lega fuori dal campo, nonostante la competizione interna per un posto nel pack di mischia, specie in questo inizio di campionato col senatore Lovotti impegnato con la Nazionale in Giappone? “Rimpo lo conoscevo già perché abbiamo giocato insieme nella Nazionale Under 20 e un anno a Calvisano; al di fuori dello spogliatoio e del campo siamo comunque legati, ci sentiamo e tutto quanto. Paolo invece l’ho conosciuto questa stagione perché anche lui è arrivato insieme a me alle Zebre. Ti dirò pensavo che il rapporto sarebbe stato differente però mi sono trovato benissimo, abbiamo legato, siamo anche vicini di posto in spogliatoio. Poi ovviamente c’è sempre competizione, ma quella lì fa bene, è sana competizione!”