Martedì 26 maggio 2020 l’impianto CUS Torino “A. Albonico” situato in Strada del Barocchio 27 (Grugliasco), ha ufficialmente riaperto i battenti dopo il lungo lockdown cha ha bloccato le attività per tre mesi. Proprio questo lungo stop ha permesso alla struttura direttiva del Club di maggior riferimento dell’area piemontese di studiare approfonditamente tutte le linee guida per gli sport di squadra redatte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Ufficio Sport e del Protocollo per la ripresa degli allenamenti in sicurezza nel contesto della pandemia da Covid-19, allo scopo di essere pronti a far ripartire le attività in tempi brevissimi. 


“Il nostro principale obiettivo – afferma Marco Pastore, Responsabile della Sezione Rugby del CUS Torino – è quello di garantire il diritto allo sport a tutti i nostri tesserati senza metterli nelle condizioni di dover scegliere tra attività motoria e salute.” 

Ed è proprio per perseguire questo obiettivo che il direttore sportivo Salvatore Fusco e la “Commissione Tecnica Impianti”, dopo aver provveduto a far effettuare la sanificazione completa di tutti gli ambienti dell’impianto, hanno prodotto e messo in pratica un elaborato piano di riapertura dell’impianto basato su precise linee guida e specifici piani di allenamento basati su un protocollo di “Tracciamento-Sanificazione-Distanziamento”.

Grazie a tale protocollo e con la collaborazione attiva di tutto lo staff tecnico, che anche durante il lockdown non si è mai fermato mantenendo vivo il contatto con i propri atleti tramite lezioni di training online, è stato possibile ridare a tutti gli atleti di ogni età la facoltà di ritornare a calcare i campi da rugby. Complici la bella stagione e i 100.000mq di campi in erba, rigenerati perfettamente in questi tre mesi di stop, il CUS Torino Rugby è stato in grado di attuare un piano di sessioni di allenamento da un’ora, all’aria aperta, durante i quali, ogni squadra Under (suddivisa in più gruppi ristretti vista l’elevata partecipazione degli atleti) ha potuto riprendere il proprio sport e il rapporto con i propri compagni.

Anche se ancora senza contatto e senza poter usufruire degli spazi al chiuso come docce e spogliatoi per evitare il rischio di creare assembramenti e di perdere l’efficacia del distanziamento sociale, ogni atleta ha potuto cominciare a recuperare parte di quella normalità che era andata persa negli ultimi mesi. 

“Siamo davvero molto soddisfatti di essere stati in grado di ridare a tutti la possibilità di riprendere a praticare il rugby – dichiara Salvatore Fusco, Direttore Sportivo da quattro anni – e crediamo davvero nello sport come diritto per tutti e il nostro obiettivo è sempre stato di poter riaprire a tutte le nostre categorie perché per ognuna di loro la continuità era fondamentale.”

“Sapevamo che questo obiettivo avrebbe richiesto molto lavoro, ma eravamo convinti fosse necessario raggiungerlo – conclude Marco Pastore – e la partecipazione di oggi ci ha dimostrato di non esserci sbagliati e per questo siamo ancora più contenti di essere riusciti a riaprire in tempi brevi e con tutte le precauzioni del caso.” 

Nel suo primo giorno di ripresa delle attività l’impianto “A. Albonico” ha visto una partecipazione davvero allargata: 238 ingressi. Per avere un dato così preciso è bastato controllare i form di accesso all’impianto che gli atleti e gli accompagnatori compilano in entrata ed in uscita al fine di poter tracciare tutti i contatti e, in caso di soggetto sintomatico, poter avvisare tempestivamente tutte le persone che vi sono entrate in contatto.

Una formula tutta nuova quella che riapre la strada verso una nuova normalità basata su una squadra che si occupa della salute collettiva e un’altra che si occupa di garantire la qualità dell’offerta sportiva.

La “regular season” se così si può chiamare, andrà avanti fino al 30 giugno per il settore juniores e seniores e fino al 13 giugno per il settore propaganda, per i quali avranno inizio i camp estivi che seguiranno lo stesso protocollo di sicurezza. La società quindi volge la sua attenzione verso il prossimo futuro del rugby italiano a partire da settembre, e la struttura direttiva si sta muovendo in base ai diversi scenari possibili, per poter affrontare adeguatamente le nuove sfide che si presenteranno.

“Il nostro obiettivo – afferma ancora Salvatore Fusco – resta sempre quello di offrire una formazione sportiva di alta qualità ad ogni livello, coniugata ad una formazione accademica d’eccellenza e per la prossima stagione partiamo nuovamente da questo pilastro fondamentale.” 

La voglia di rimettersi in gioco è tanta per tutti, quindi non ci resta che continuare a mantenere elevati gli standard di sicurezza e di allenamento per poter garantire la continuità sportiva che tanto è mancata durante la fase di lockdown.