Correva il 1995, precisamente il 28 ottobre, nello stadio Renato Dall’Ara di Bologna si giocava un match di beneficenza tra Italia e All Blacks, un evento che ha visto una delle sconfitte più eclatanti dell’Italia fino a quel momento (6-70), seconda solo a quella contro la nazionale rumena del ’77 e quattro anni prima della batosta per 101-3 al mondiale del 1999.
Tra le file dei Neozelandesi Brooke, Fitzpatrick e un giocatore che stava rivoluzionando il modo di giocare il rugby, parliamo di Jonah Lomu. In quel match furono 9 i giocatori che andarono a segno con 10 mete (2 di Lomu ndr).
Il ragazzone di 120 kg ha letteralmente fatto il bello e il cattivo tempo in campo risultando praticamente implaccabile. In occasione delle due mete, infatti, diversi sono stati i giocatori della nazionale che hanno provato a fermarlo con scarsi risultati, uno su tutti Paolo Vaccari che, nel tentativo di fermare il gigante degli All Blacks, viene trascinato in meta mentre rimane attaccato alla su maglia.
L’unico in grado si riuscire a fermare Lomu in quella partita fu Bordon, con un placcaggio magistrale.
Quel giorno l’Italia ebbe un assaggio di quello che quattro anni dopo sarebbe stato il più grande tracollo del nostro rugby.