Il Benetton Rugby ha disputato 6 delle 18 gare della stagione regolare dello United Rugby Championship e per coach Marco Bortolami è il momento di trarre le prime indicazioni sul cammino dei Leoni ai microfoni di BENTV.

Coach, nei primi sei turni avete raccolto due vittorie, un pareggio e tre sconfitte. Che giudizio tracci dopo il primo terzo di campionato dei Leoni?
“Penso che la squadra sia andata in crescendo; è quello che speravo. Ovviamente l’inizio è stato difficile per una serie di contingenze che ben conosciamo. Tanti giocatori che erano via con la nazionale si sono aggregati tardi con noi. In più tanti ragazzi giovani che avevano fatto la prestagione con noi hanno avuto diverso spazio e hanno un percorso da fare. Però credo che le partite contro gli Sharks, i Dragons e anche contro i Bulls siano stati ottimi segnali. E’ un peccato che nella prima partita contro gli Scarlets ci sia mancata la capacità di portarla a casa e contro i Bulls un po’ di maggiore disciplina negli ultimi due minuti ci avrebbe garantito la possibilità di portare a casa il risultato pesante. Ripeto, come primo blocco siamo in crescendo e abbiamo grandi margini di crescita. Dobbiamo tenere la testa bassa e lavorare per arrivare pronti a fine novembre”.

In quali aspetti tecnici siete in crescita e dove serve migliorare in ottica futura?
“La difesa è cresciuta nell’arco di queste sei giornate. In più la gestione della parte tattica della partita è migliorata e ha fatto la differenza nella sfida contro i Bulls e anche a Newport. In termini di esecuzione di attacco possiamo fare molto meglio, facciamo ancora errori in gesti tecnici di base che ci penalizzano nella capacità di tenere il pallone e nel giocare attraverso le fasi, un aspetto che vogliamo eseguire soprattutto contro squadre fisicamente più grosse di noi. Vogliamo stressarle dal punto di vista del “ball in play”. Ci sono tante cose da migliorare, tra cui alcune sono sfumature sottili che possono fare una grande differenza”.

In queste prime giornate hai dato spazio a diversi giovani come Aminu, Avaca, Gallorini e Genovese. Sei soddisfatto del loro rendimento?
“Sono soddisfatto, poi chiaramente la loro strada è ancora lunga. E’ lunga in termini di perfomance, ma è soprattutto lunga in termini di consistenza della performance, che è quello che noi ricerchiamo. Devono continuare a lavorare duro e a lavorare bene: tenere la testa bassa e continuare ad andare nella direzione in cui stanno andando. Se hanno avuto questa possibilità significa che hanno fatto un buon lavoro e sono riusciti a performare. E’ solo la parte embrionale della loro carriera e dobbiamo aiutarli in questo”.