Genova – Terreno perfetto, cielo azzurro, tribune pronte a riempirsi con quota 25 mila certamente superata: gli Azzurri completano il Captain’s Run nelle migliori condizioni possibili, tra 24 ore su quello stesso prato scenderanno i Campioni del Mondo, ma per Michele Lamaro le premesse sono di massimo rispetto, ma nessun timore.
“Andiamo a giocarci la partita con tutta l’attenzione che richiede, ma anche con la consapevolezza dei nostri mezzi. Nell’ultimo anno abbiamo lavorato tanto sulla cura del dettaglio, consapevoli che ogni piccolo progresso avrebbe portato ad una maggiore efficacia in campo. Contro il Sudafrica sarà battaglia, vengono da due sconfitte consecutive e certamente cercheranno fin da subito di esasperare l’approccio fisico: noi siamo pronti, anche a giocarcela sul piano fisico, ma con il giusto grado di serenità per restare focalizzati sul nostro piano di gioco”.
Alla domanda se dopo due successi pesanti come quelli contro Samoa e Wallabies possa esserci un rischio-appagamento la risposta è netta: “Non dico che in linea teorica non possa esserci, ma il lavoro fatto in settimana non me lo lascia intravvedere per nulla, francamente. Abbiamo analizzato il match con l’Australia per limare anche quei dettagli che contro il Sudafrica potrebbero essere decisivi, e comunque un match così fisico non lascia spazio a rilassatezze di alcun tipo, questo è molto chiaro in tutti noi”.
Match contro il Sudafrica vero ago della bilancia di questo novembre? “Ma no, non esiste una partita che possa determinare completamente il giudizio o la misura di un percorso come il nostro: ogni match rappresenta un passaggio ben preciso della crescita cui stiamo lavorando, certamente contro i Campioni del Mondo le risposte avranno però il loro peso, specie se proiettati verso il nostro prossimo impegno, quello del Sei Nazioni”
Sulla coincidenza possibile tra l’uscita dal periodo più duro del Covid ed i risultati ritrovati, il Capitano ha la sua idea. “Non saprei dire se il periodo del Covid, con tutte le limitazioni dentro e fuori dal campo, abbiano o meno avuto un effetto nel nostro progetto: credo che la serenità di aver ritrovato una normale routine nel nostro impegno in Nazionale, ma anche quella della stagione nei campionati dove giochiamo, abbia però certamente avuto il suo effetto, poi di sicuro il passaggio da Franco Smith a Kieran Crowley ha garantito la giusta continuità al lavoro intrapreso, ma ha anche portato molte novità sul piano del lavoro: tutto questo costruisce il contesto in cui ci stiamo muovendo, dove ogni componente ha il suo speso specifico”.
“I test di queste Autumn Nations Series ci stanno mettendo nella condizione di giocare il nostro rugby senza troppi retro-pensieri, stiamo costruendo il nostro rugby, la nostra identità, un sistema di gioco che consenta di metterci tutti nella condizione di esprimere al massimo il proprio potenziale, e questo per un giocatore e per una squadra sono la condizione ideale”.
L’analisi sugli avversari è lucida: “Penso che il Sudafrica abbia delle qualità individuali e collettive incredibili, lo hanno dimostrato contro la Francia anche in inferiorità numerica. Davanti sono il top a livello mondiale, il triangolo arretrato è uno dei più pericolosi al mondo, noi sappiamo che dovremo essere al massimo per stare in partita con tutta quella qualità da parte loro. Kolisi è un giocatore che stimo tantissimo, non lo conosco personalmente ma quello che posso dire su di lui è che in campo la sua è una leadership chiaramente costruita sull’esempio, e questo fa la differenza sempre quando sei capitano di una squadra.
Chiusura su Genova ed il Ferraris: “Giocare in casa è per noi sempre speciale: a Firenze abbiamo sentito la spinta della gente dal primo all’ultimo minuto, sono certo che domani anche qui a Genova sarà lo stesso. Per il genovese del gruppo, Pierre Bruno, sarà certamente un pomeriggio speciale, ma tutta la squadra ci conta, il pubblico è per noi davvero fondamentale”.
A margine della conferenza, un commosso ricordo di Gabriele Remaggi, pilone del Cus Genova, giornalista e scrittore indimenticabile ed indimenticato da tutto l’ambiente: alla presenza del Presidente federale Marzio Innocenti e della moglie dello stesso Remaggi, a nome dei colleghi Paolo Ricci Bitti del Messaggero ha ufficializzato la collaborazione tra la FIR e la stampa rugbistica italiana nell’istituzione di una borsa di studio co-finanziata e riservata agli studenti delle scuole superiori ed universitari, basata su parametri di merito incrociato tra i risultato sportivi e quelli scolastici. Il bando sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito web della Federazione.