Dal sito del Porto Sant’Elpidio Rugby:
71 a 0, questo è il punteggio con cui il PSE Rugby torna sconfitto dalla trasferta in casa della capolista, l’ottima Città di Castello, che oltre al meritato primo posto in classifica, vanta il primato di una singola meta subita in 15 partite del campionato in corso.
Pultroppo però, i meriti di questa grande squadra non giustificano il palese insuccesso del Porto Sant’Elpidio, che dopo un primo tempo dignitoso, crolla sotto i ripetuti attacchi dei 3/4 avversari. Una prestazione in negativo che denota tratti in chiaroscuro negli avanti che per la prima volta cedono il passo all’avversario nelle mischie ordinate e tuttavia, in modo altrettanto inconsueto, si rendono efficaci in touche, grazie soprattutto ad una nuova organizzazione su due blocchi di salto.
La vera nota dolente però è la scarsa prestazione di piloni e seconde linee, che con la loro lentezza subiscono continue punizioni per fuori gioco fino a guadagnarsi un’espulsione; inoltre non creano un’opposizione efficace nelle ruck come nelle maul, determinando così quella continuità di gioco dell’avversario che lo porterà a valicare ripetutamente l’area di meta.
I 3/4 del Porto Sant’Elpidio cercano di contenere come possono le continue ondate degli umbri, puntualmente in sovrannumero, e ci riescono sia con gli ottimi calci di spostamento dell’apertura, sia con i buoni movimenti dell’estremo e delle ali; questo però solo nel corso del primo tempo.
Il secondo tempo segna il vero crollo degli elpidiensi che perdono completamente la linea difensiva a affidano le sorti della partita alle qualità individuali di pochi irriducibili.
Una nota di merito va al mediano Lorenzo Tortoni, man of the match, che nonostante le sopracitate difficoltà riesce sempre a rifornire l’apertura di palloni precisi e sicuri.
Il Porto Sant’Elpidio si concentra ora sulla sfida di Urbino, rimuginando non tanto sull’esito di quest’ultima disfatta, quanto sugli errori che hanno portato alla sconfitta; errori da non ripetere, a partire dalla prossima domenica.