Pilone destro classe 2000, dalle evidenti qualità e da un futuro avvenire, Filippo Alongi fa parte del gruppo dei nuovi permit player del Benetton Rugby. Un anno fa era stato invitato dalla franchigia biancoverde durante la preparazione estiva dei Leoni e ha anche disputato 4 presenze nell’attuale Guinness PRO14 in maglia Benetton. Ora si sta allenando in Ghirada insieme al resto della squadra, agli ordini di coach Crowley e del suo staff. Andiamo a sentire le sue prime impressioni.
Filippo, puoi raccontarci le tappe della tua carriera giovanile?
“Ho iniziato a giocare con il Viareggio, la città in cui sono nato, per circa cinque anni nei Titani Rugby, la mia prima squadra. Poi sono passato qui a Treviso nelle giovanili del Benetton, facevo il campionato Under 18 e di pari passo frequentavo l’Accademia zonale di Treviso. Dopodiché sono passato all’Accademia Nazionale Ivan Francescato e terminato l’anno sono passato al Mogliano Rugby. A Mogliano ho fatto un anno e di pari passo mi allenavo con il Benetton Rugby poiché un anno fa mi avevano invitato al raduno”.
Esatto, un anno fa hai partecipato al ritiro estivo del Benetton Rugby come giocatore invitato e ora sei un permit player. Come vuoi sfruttare questa opportunità?
“Lo scorso anno ero invitato e quest’anno sono un permit player ufficiale, a tutti gli effetti. Cercherò di sfruttare al massimo l’opportunità che mi viene data, lavorando giorno per giorno sulle mie debolezze e anche sui miei punti di forza per far sì che diventino delle certezze”.
Hai già collezionato 4 presenze in Benetton l’ultima stagione e sei pure partito da titolare a Newport contro i Dragons. Che emozioni hai vissuto?
“Lo scorso anno ho fatto tutto il preseason, dopodiché ho fatto le prime partite amichevoli con le Zebre e ho avuto la grande opportunità di poter giocare le prime tre gare di campionato. È stata una grandissima esperienza, nonostante partissi dalla panchina. Poi mi è capitato una grande opportunità contro i Dragons a Newport, partendo dal primo minuto. È stata un’esperienza unica, un sogno che si è realizzato dopo anni di duro sacrificio”.