Di Paolo Chissalè

Giornate particolari quelle che hanno vissuto i bambini dell’Under 12 della Benetton Treviso nell’ultimo week end. I giocatori hanno di fatto anticipato la partita di coppa disputata dalla prima squadra nel pomeriggio di sabato.
Ma come tutte le storie anche questa ha un prologo, con una data ed un luogo preciso: Varese 22-23 settembre 2012. In quel week end i leoncini dell’Under 12 della Benetton sono stati invitati a disputare un torneo in quella città, e i genitori dei pari età Varesini si sono resi disponibili ad accogliere gli ospiti veneti nelle loro case, quasi fosse una sorta di gemellaggio. Una novità per la squadra trevigiana, novità che è stata comunque accettata di buon grado e con emozione da parte dei piccoli atleti e dei loro genitori.
L’esperienza è stata dir poco entusiasmante: da tempo non si vedevano i piccoli leoni rientrare da una trasferta con così tanto entusiasmo e gioia, e questa reazione non doveva essere sprecato! Infatti i genitori dei giocatori in maglia bianco-verde si sono subito resi disponibili a ricambiare la cortesia e l’esperienza vissuta dai figli offrendosi di ospitare nelle loro case giocatori di altri club appena se ne fosse presentata l’occasione.
E difatti quest’occasione si è concretizzata durante l’ultimo week end: in vista della partita di Heineken Cup tra la Benetton Treviso e lo Stade Toulousaine si è presentata l’opportunità per i genitori della squadra Under 12 veneta di ospitare i pari età della compagine francese. E così è stato.
I giocatori transalpini sono arrivati alla Ghirada nel pomeriggio di venerdì e subito le due compagini si sono affrontate in una serie di partite anticipando di fatto la partita che si sarebbe svolta il pomeriggio seguente allo stadio di Monigo.
Poi tradizionale terzo tempo con le squadre che si trovano a mangiare assieme, a rapportarsi  e a scambiarsi esperienze nonostante la difficoltà della lingua. Ma si sa: ai bambini serve poco per farsi capire da un coetaneo anche se parla una lingua che non si capisce.
La serata si è chiusa con l’affidamento dei bambini francesi alle famiglie ospitanti, dandosi appuntamento per la mattina seguente alla stazione dei treni perché il programma dei giocatori ospiti prevedeva una visita a Venezia nella mattinata, e al pomeriggio presenza alla partita di Monigo per l’ormai tradizionale corridoio all’ingresso in campo delle squadre e la consueta partitina giocata nell’intervallo.
E per una volta non importa chi ha vinto o chi ha perso, questa volta l’importante è stato vedere dei bambini mettersi con entusiasmo a disposizione di altri bambini che avevano chiesto loro una cortesia. Che fossero avversari o amici non ha importanza, come insegna lo splendido spirito del rugby.