Oggi all’impianto “Falcone Borsellino” di Fano è andata in scena probabilmente la partita più avvincente e bella di questa seconda giornata di campionato. La sfida tra i padroni di casa e il Rimini era già carica di aspettative e significati da entrambe le parti: per la compagine romagnola era l’occasione da sfruttare immediatamente per riparare alla sconfitta con il San Marino, dal momento che l’ambiente e i tifosi pregustavano già un campionato condotto ai vertici della classifica. I fanesi, d’altro canto, volevano dimostrare alle altre squadre che il successo conseguito nella trasferta di Meldola non è casuale ma il frutto di una lenta e costante crescita tenica del gruppo. Con queste premesse era d’obbligo aspettarsi una partita ricca di emozioni e bisogna ammettere che i trenta giocatori scesi in campo non hanno tradito le aspettative. Il tecnico fanese Tonelli opta per un formazione molto simile a quella della settimana scorsa, schierando in campo un sapiente mix di giovani con poca esperienza affiancati da alcuni veterani con importanti trascorsi alle spalle. La partita inizia con le due squadre che si studiano e limitano i rischi, proponendo un gioco molto semplice senza avventurarsi in passaggi troppo arditi: questo è il copione che si ripete per il primo quarto d’ora del match, con la battaglia che si svolge perlopiù lungo la linea del centrocampo. I giocatori del Rimini tentano di impostare alcune azioni d’attacco ma l’attenta difesa dei padroni di casa smorza qualunque tentativo avversario con grande efficacia, riproponendosi subito in avanti con delle aperture dei mediani verso l’ala; come nella gara precedente, purtroppo, la troppa foga e l’inesperienza non permettono di sfruttare appieno queste giocate offensive. Con il passare dei minuti i rossoblu cominciano a conquistare sempre più terreno mentre i riminesi soffrono la pressione avversaria e accusano il fatto di non avere in mano le redini del gioco, come giustamente si poteva prevedere data la loro maggiore esperienza. Tuttavia, a dimostrazione che la partita non era affatto scontata, la squadra che in quel momento stava soffrendo di più sfodera gli artigli e con una prepotente azione nelle vie centrali del campo, si porta in meta. I ragazzi di mister Tonelli, colpevoli in questo caso di aver placcato con poca efficacia, non si abbattono e, complice la mancata trasformazione avversaria, ripartono convinti di poter rimettere la partita sui giusti binari. L’occasione per farlo si presenta poco dopo, quando l’arbitro decreta una touche per la formazione fanese a ridosso dei cinque metri avversari: in questo caso l’esecuzione perfetta di un collaudato schema (“carretto” nel gergo ovale) permette ai ragazzi capitanati da Giovannelli di pareggiare i conti, grazie alla prima meta in carriera della giovane seconda linea Gerbi. Il potenziale sorpasso sfuma con la trasformazione di Bertera che sfiora di poco il palo destro della porta: questo episodio carica ancora di più la squadra che si lancia in avanti per cercare un’altra segnatura, quantomeno meritata per quanto visto fino a quel momento. Quando l’arbitro fischia l’intervallo la situazione di parità non è stata ancora scalfita e tutto lascia presagire che il secondo tempo sarà ancora più combattuto e sofferto, non solo per chi dovrà giocare ma anche per il folto pubblico presente a bordo campo. Si riparte e subito il Fano rugby lascia intendere che non mollerà di un centimetro, anzi conquista sempre più terreno e costringe il Rimini a dirigere tutti i suoi sforzi sulla sola fase difensiva. Il secondo centro Canapini addirittura sfiora il colpaccio ma la sua meta viene annullata subito dall’arbitro per gioco pericoloso. I romagnoli riescono ad uscire poche volte dalla loro metà campo ma quando lo fanno si rendono estremamente pericolosi , soprattutto quando conquistano una mischia sui cinque metri avversari: per fortuna anche in questo frangente la mischia rossoblu conferma di essere in giornata di grazia e sventa il pericolo. Poco dopo arriva l’agognata e meritata meta del vantaggio ad opera del numero otto Breccia, che sfrutta una confusione difensiva per schiacciare l’ovale e far esplodere di gioia i tifosi e la panchina. Anche questa volta la trasformazione sfuma per colpa del palo. Questo potrebbe essere l’epilogo perfetto di una partita giocata ad alti livelli e per lunghi tratti dominata dalla squadra marchigiana ma il bello (e il brutto) di questo sport è che una sola azione può ribaltare completamente la situazione e farti passare dal paradiso all’inferno. Questo è successo negli ultimi minuti della partita, con il Rimini che fa valere la maggiore esperienza dei suoi uomini e punta ad andare per i pali invece che giocare alla mano una punizione : palla dentro e risultato che si porta sul 10-8. La clamorosa beffa si materializza al 79’, quando un altro fallo permette ancora di cercare i tre punti con un calcio di punizione. L’esecuzione è impeccabile e il minuto che rimane da giocare permette solo un ultimo disperato assalto di Giovannelli e compagni. L’arbitro decreta la fine dell’incontro sul 10-11 e, nonostante il caloroso applauso del pubblico, la delusione si materializza sui volti dei giocatori che non si capacitano di quanto è successo. Tonelli non si lascia prendere dallo sconforto e preferisce guardare alla bontà del gioco proposto oggi, con una mischia che è riuscita a fare il bello e il cattivo tempo. Se questa prestazione verrà riproposta anche domenica prossima contro il Faenza c’è da giurare che ne vedremo delle belle.

 

Formazione: 1 Bargnesi (Magnolo) 2 Mencucci 3 Fiorini 4 Giovannelli 5 Gerbi (Bartolazzi) 6 Bufalo 7 Cannoni 8 Breccia 9 Paolini 10 Gabucci 11 Raffaeli (Luzzi) 12 Gasparini 13 Canapini 14 Sabbatini (Rossi) 15 Bertera A disposizione: Giangrande, Conti, Giovanelli Allenatore: Franco Tonelli Dir. Accompagnatore Francesco Livi