Un sole pallido e delle temperature rigide hanno accompagnato l’allenamento mattutino delle Zebre, impegnate alla Cittadella del Rugby di Parma nella preparazione del 6° turno di Guinness PRO14Sabato 9 novembre alle ore 16:00 i giocatori della franchigia multicolor affronteranno al Lanfranchi i Glasgow Warriors, reduci da due vittorie nelle ultime due giornate di campionato celtico.

Rientrato in Italia dopo l’esperienza con gli Azzurri nella Rugby World Cup 2019 e scontata la squalifica di tre giornate impartita da World Rugby in seguito all’episodio del cartellino rosso nel match contro il Sudafrica, Andrea Lovotti è pronto a tornare in campo col suo club d’appartenenza.

Classe 1989, il pilone piacentino è cresciuto nel club del Gossolengo “Elephant Rugby” prima di venir ingaggiato dal Rugby Calvisano nel 2008. Dopo una parentesi biennale in Serie A con l’Accademia Nazionale “Ivan Francescato”, quindi con il Livorno Rugby, Lovotti tornerà a giocare nel 2010/2011 nell’allora Eccellenza, questa volta con i Crociati. L’anno dopo avverrà il suo ritorno nella società bresciana, prima di entrare a far parte dello spogliatoio delle Zebre a partire dall’estate 2014.

Ad oggi sono 86 le presenze ufficiali del pilone sinistro con i multicolor, esordito il 6 febbraio 2016 con gli Azzurri nel primo turno del Sei Nazioni in scena contro la Francia a Parigi. 40 invece i caps collezionati sin qui con la Nazionale dal n° 1, divenuto sotto il Commissario Tecnico Conor O’Shea uno dei punti fermi della prima linea italiana.

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Sei tornato arruolabile per la sfida di questo sabato contro i Glasgow Warriors. Cosa ti è mancato di più vedendo da fuori le partite dei tuoi compagni di squadra? “Mi è mancato tanto non poter entrare in campo e dare il mio contributo. E’ sempre un po’ difficile quando sei fuori per una squalifica però sono sciuro che i miei compagni hanno dato il massimo e infatti hanno disputato due partite veramente di alto livello contro Leinster e Ulster. I risultati non sono arrivati, ma la grande prestazione c’è stata!”

Un esordio come terza linea, quindi una carriera come pilone sinistro. Ci racconti a che età e come è avvenuto questo passaggio di ruolo? “Risale a quando ero ancora in Accademia Federale in Under 20. Un po’ per l’altezza un po’ per il fisico ero più portato a giocare in prima linea e hanno deciso di farmi provare come pilone sinistro. Devo dire che mi è andata bene, è stato un ruolo che mi è piaciuto subito: in prima linea è una bella sfida, diversa rispetto alla battaglia in terza, ma sono stato molto contento”.

Cosa porti di positivo della tua esperienza come terza linea? “Penso di essere un pilone abbastanza dinamico e disponibile al gioco aperto. Personalmente preferisco di più la parte difensiva, poi è logico che bisogna essere al 100 % in tutti i frangenti del gioco”.

Hai esordito con la Nazionale Italiana a 26 anni il 6 febbraio 2016 nel primo turno del Sei Nazioni a Parigi contro la Francia. Cosa ricordi di quel momento? “Ricordo l’emozione di esordire in uno stadio come quello dello Stade de France con la maglia della nazionale davanti a tantissima gente. Poi ricordo purtroppo anche la fine della partita in cui siamo davvero arrivati a mezzo metro dalla vittoria col drop di Sergio Parisse che non ha centrato i pali per pochissimo”.

Con l’arrivo del ct Conor O’Shea hai poi goduto di una convocazione continuativa, raggiungendo quota 40 caps e soprattutto diventando uno dei punti fermi della prima linea Azzurra. Quali sono stati i piloni più temibili con cui hai ingaggiato in mischia chiusa a livello internazionale? “Ce ne sono stati un  sacco di piloni forti con i quali ho avuto l’onore  e il piacere di ingaggiare. Tra i più performanti nel Sei Nazioni pernso ad esempio a Dan Cole e a Rabah Slimani”.

Sei reduce dalla tua prima Rugby World Cup con gli Azzurri che hanno chiuso il proprio percorso al Mondiale con due vittorie con Namibia e Canada, una sconfitta con gli Springboks neocampioni del mondo e un pareggio a tavolino con gli All Blacks. 12 punti in tutto e qualificazione alla prossima edizione centrata. Questo è il bilancio degli Azzurri, per te invece che esperienza è stata a livello personale il debutto nella Coppa del Mondo? “E’ stata un’esperienza incredibile fin dall’inizio della preparazione il 2  giugno quando abbiamo iniziato a lavorare duro. Un’esperienza sicuramente tosta perché stare tanto tempo lontano da casa è sempre difficile ma con tante soddisfazioni, come quella di andare in Giappone, di giocare un Mondiale e di dar lustro alla maglia dell’Italia in una competizione così prestigiosa”.

Questo sabato arriveranno a Parma i Glasgow Warriors, squadra che, proprio come le Zebre, ha ritrovato un elevato numero di Nazionali al rientro dal Mondiale. Che avversario saranno e che partita ti aspetti? “Sarà una partita molto difficile perché i Warriros sono una squadra di altissimo livello nel nostro campionato. Dobbiamo imporci a livello fisico come è stato nelle ultime due partite e portare la nostra difesa ad un livello ancora migliore. Bisognerà poi migliorare un pochino nell’attacco per poter essere più incisivi nei momenti chiave della partita”.

Su quali aspetti avete lavorato maggiormente in settimana in vista della sfida agli Scozzesi? “Abbiamo lavorato tanto per imporci fisicamente e per cercare di impostare un difesa avanzante. Dal punto di vista dell’attacco ci siamo invece preparati per cercare di dare palloni avanzanti ai nostri trequarti, per dar loro l’opportunità di creare quei break che ci possono portare a segnare”.

Sarà la terza gara casalinga in questo nuovo avvio di Guinness PRO14. Sei pronto a riabbracciare il pubblico amico del Lanfranchi? “Sicuramente c’è una voglia incredibile di tornare a giocare di fronte al nostro pubblico. Sarà una marcia in più soprattutto per  me che non ho avuto la possibilità di giocare nelle ultime due partite, per cui ho ancora più voglia. Cercheremo di fare di tutto per portare a casa una vittoria”.