Alla voce “ritornare”, il dizionario della lingua italiana Sabini-Colletti recita “Tornare di nuovo da un luogo, o da una situazione, a un altro luogo, o ad altra situazione”.

È quello che è accaduto quest’anno, in casa Padua, con i ritorni di tre giocatori che, per qualche mese o qualche anno, per una ragione o per un’altra, si erano allontanati e adesso sono ritornati a casa.

Parliamo di Saro Di Maria, Fabio Baglieri e Andrea Battaglia.

Di Maria aveva lasciato i compagni alla fine della stagione scorsa, quando la squadra era in piena bagarre play off, per una ragione che adesso ha qualche mese e risponde al nome di Noemi.

«A metà agosto sono diventato papà di una bella bambina e, per forza di cose, in primavera mi sono dovuto fermare. Adesso che cose a casa si stanno tranquillizzando ho deciso di riprendere a giocare. Mi era già successo un po’ di anni fa di abbandonare il rugby, anche se per più tempo, e poi rientrare, ma ogni rientro è sempre emozionante come se fosse la prima volta. Certo, questa volta lo è di più, visto che coinciderà con il derby».

Diversa la storia di Fabio Cubetto Baglieri.

«Ho giocato nel Padua fino a tre anni fa. Poi, per motivi di lavoro, ho dovuto lasciare Ragusa e, di conseguenza la squadra. Adesso, finalmente, sono rientrato a casa e mi è sembrato naturale ritornare anche nella mia casa rugbystica. In questi anni di stop il rugby mi è mancato. Ho seguito tutte le traversie della società, la diaspora, la rifondazione, e adesso che sono di nuovo qui la mia felicità è grande. Anche perché, rispetto a quando sono andato via, ho trovato un ambiente veramente tranquillo. Prima, tra noi giocatori, c’era tanta tensione, adesso invece mi sto allenando tra persone felici di farlo. Se domenica avrò la fortuna di giocare, sono sicuro che mi tremeranno le gambe, ma cercherò di dare tutto per far vincere la mia squadra. Non vedo l’ora che sia domenica!».

Di un’andata e ritorno è invece fatta la storia di Andrea Battaglia, prima giocatore del Padua, poi scissionista con il Clan e adesso ritornato di nuovo in forza ai biancazzurri.

«Ho deciso di ritornare al Padua perché mi ha convinto il progetto sportivo e di vita che c’è dietro. Diciamo che ho scelto di sposare la filosofia del Padua, una società ben organizzata, e che si è data una struttura guardando al futuro. Domenica ci sarà il derby che, in quanto tale, è sempre una partita più sentita rispetto alle altre. Ma sarà una partita giocata da 30 amici perché, non dimentichiamolo, proveniamo tutti da un’unica realtà e, fuori dal campo siamo tutti amici. Se coach Vinti mi farà giocare, domenica avrò di fronte anche mio fratello. Gli voglio bene, così come ne voglio ai miei ex compagni, ma quando scenderemo in campo non ci saranno più fratelli né amici. Si giocherà per vincere, pur nella massima lealtà. Poi, al fischio finale, ci abbracceremo e andremo a berci una birra insieme».

E noi ci auguriamo che i trenta in campo si diano battaglia lealmente (e che alla fine vinca il Padua, ça va sans dire), per poi andare tutti insieme alla Club House Biancazzurra a bere una meritata e sacrosanta birra.

Nella foto, Fabio Cubetto Baglieri durante il riscaldamento