Rugby Bari Atipici -rugby integrato

Sabato 21 Dicembre, allo Stadio della Vittoria di Bari, a partire dalle ore 11:00, si è svolto il primo allenamento congiunto dell’area Sud, tra i club della Rete Nazionale Rugby Integrato. Vi hanno preso parte gli  Atipici (Tigri Rugby Bari 1980 ASD), gli Overload (Amatori Rugby Monopoli), i StregAbili (Rugby Factory Benevento) e Clan Special (RUGBY CLAN SANTA MARIA CAPUA VETERE). Sono stari supportari da interventi di operatori e staff e un terzo tempo finale per festeggiare l’inizio di questo nuovo percorso.
” Ci sono tante persone che hanno bisogno di recuperare il diritto alla socialità e tante famiglie che non sanno quanto la possibilità di allenarsi con i propri compagni di squadra possa cambiare il loro modo di affrontare la quotidianità”. Così il dott. Luca Longo, artefice del progetto.
“Condividendo intenti ed obiettivi, si vuole dare voce a queste realtà e riconnettere i club sparsi in tutta l’area sud per promuovere e diffondere la pratica del rugby integrato come strumento di cambiamento sociale finalizzato a favorire il benessere e l’inclusione di persone in difficoltà o con fragilità di vario tipo; la nostra tipologia di gioco prevede l’interazione di atleti con diverse abilità, su base paritaria e a pieno contatto, secondo un modello di reciprocità sul campo e fuori dal campo, mirato non solo alla promozione dell’attività fisica e della salute, ma all’uguaglianza e all’equità attraverso il senso di appartenenza e la coesione. Dimensioni che reputiamo necessarie per il riscatto personale e sociale e quindi indispensabili per la lotta allo stigma che circonda la disabilità in generale e il disagio psichico in particolare. Il nostro progetto sostiene l’azione sociale attraverso lo sport come strumento politico, certi che resistenza e il mutualismo siano valori imprescindibili per ricostruire legami sociali dal basso, e incontrare bisogni reali e non teorie, restituendo spazi alla comunità e valorizzando potenzialità e relazioni tra le persone. Insieme per una società diversa, che sappia prendersi cura del territorio, della comunità e delle persone”.

Ma che cosa è il Rugby Integrato:

“Il rugby integrato è una forma di pratica sportiva che va oltre il semplice gioco e si radica profondamente nei valori di inclusione, rispetto e solidarietà. Il rugby, come molti sanno, è uno sport che richiede non solo abilità fisiche, ma anche un forte spirito di squadra e rispetto reciproco. Quando parliamo di rugby integrato, stiamo parlando di un approccio che abbraccia atleti con e senza disabilità, creando un ambiente in cui tutti possono partecipare e contribuire.

I valori del rugby integrato sono fondamentali. In primo luogo, promuove l’inclusione. Nella società odierna, molte persone con disabilità affrontano barriere sia fisiche che sociali. Il rugby integrato rompe questi confini, permettendo a tutti di sentirsi parte di una squadra, di un gruppo. Questo non solo incoraggia l’autonomia, ma costruisce anche fiducia in sé stessi e autostima.

In secondo luogo, il rugby integrato trasmette il valore del rispetto. Ogni giocatore, indipendentemente dalle proprie capacità, merita rispetto e dignità. Questo rispetto reciproco è alla base di ogni interazione nel rugby, contribuendo a creare relazioni più forti tra i partecipanti. Le famiglie, vedendo i propri figli giocare insieme, possono sperimentare una nuova forma di comunità, dove le differenze sono celebrate piuttosto che temute.

L’impatto socio-politico del rugby integrato è significativo. Attraverso la pratica sportiva inclusiva, si promuove una visione della società in cui la diversità è considerata una risorsa, non un ostacolo. Le politiche sportive che sostengono il rugby integrato possono influenzare il modo in cui le istituzioni percepiscono e trattano le persone con disabilità. In questo modo, il rugby diventa un potente strumento di cambiamento sociale, contribuendo a costruire una società più equa e giusta.

Inoltre, il rugby integrato crea opportunità di socializzazione, riducendo l’isolamento che molte persone con disabilità possono sperimentare. Le famiglie trovano supporto e amicizie, mentre i giocatori sviluppano competenze sociali preziose che li aiuteranno anche al di fuori del campo. Questo approccio inclusivo offre un nuovo modello di interazione, dove l’abilità e la gioia di giocare insieme superano le differenze.

In conclusione, il rugby integrato non è solo uno sport; è un movimento per l’inclusione e il rispetto. Ha il potere di trasformare vite, costruire comunità e plasmare una società più giusta”. Intervista al Dott. Luca Longo.